Se la Virtus Bologna può ancora ambire ai playoff di Eurolega lo deve sicuramente a come coach Luca Banchi ha preparato la gara. Ma soprattutto lo si deve al giocatore con la canotta numero 1, il danese Iffe Lundberg, autore del tiro che ha permesso ai bolognesi di portarsi sul +6 a 13 secondi dalla fine. Ripercorriamo la serata che ha vissuto la squadra di proprietà di Massimo Zanetti ad Istanbul, nella casa dell’Anadolu Efes.
La gara era un dentro o fuori per giocarsi l’ultimo posto ai playoff della massima competizione europea contro la perdente della sfida tra la settima e l’ottava classificata, che è il Baskonia, squadra contro cui la Virtus ha perso nell’ultima partita di stagione regolare. Belinelli e compagni sono arrivati a una delle sfide più importanti dell’anno con una striscia aperta di sette sconfitte consecutive in Europa, molte delle quali arrivate vicine al suono della sirena finale come quelle contro Panathinaikos e la stessa squadra spagnola.
Virtus, Lundberg e la maestria dei tiri importanti
La partita contro l’Efes è stata in bilico fino alla metà dell’ultimo quarto quando la Virtus Bologna guidata da Iffe Lundberg riesce ad allungare fino al +7 sul punteggio di 57 a 64. In quel momento esce fuori l’orgoglio della squadra turca che cerca con le unghie di rimanere attaccata alla gara grazie a 4 punti di Shane Larkin. Ma quando mancavano meno di 20 secondi sul cronometro il numero 1 danese prende una tripla fuori di testa e la segna nonostante degli errori effettuati in precedenza.
E così un’altra la Virtus riesce a vincere una gara con una giocata di Lundberg. Lo stesso giocatore che ad inizio anno era stato estromesso dal progetto dall’ex allenatore Sergio Scariolo, ma che ha voluto con tutto se stesso rimanere nella città delle Torri degli Asinelli. Una vittoria che però è da dividere anche con la prestazione superlativa fornita da Alessandro Pajola e Awadu Abass soprattutto nella metà campo difensiva.