Con il 114-105 con cui i San Antonio Spurs hanno espugnato il Wells Fargo Center è arrivata la terza sconfitta consecutiva per i Philadelphia Sixers di Embiid e compagni. Ma se quelle con Celtics e Bucks, probabilmente le 2 squadre più quotate ad Est, possono non essere considerate anomale lo stesso non si può dire per quest’ultima.

Uno dei fattori in queste sconfitte è un problema conclamato che i 76ers si portano dietro dalla stagione scorsa: lo scarso apporto della second unit. Non c’è infatti stato nessun giocatore dei Sixers capace di andare in doppia cifra in queste 3 partite uscendo dalla panchina (mentre Boston nella sola opening night ne ha portati ben 2). Più in generale l’apporto offensivo alle spalle del trio EmbiidHardenMaxey è pressoché nullo, con il solo Tobias Harris capace di mettersi in luce; inoltre gli uomini di Doc Rivers non hanno trovato soluzioni efficaci da dietro l’arco, tirando meglio degli avversari soltanto nella prima uscita contro Boston (alla quale hanno concesso però un clamoroso 34/47 da 2).

Per ora in quel di Philadelphia sembrano tempi bui e la squadra sembra avere gli stessi problemi dello scorso anno nonostante le nuove aggiunte, starà a Rivers capire come risolvere il problema.

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