Dopo aver visto i nuovi equilibri della Eastern Conference, che ha visto i Nets perdere entrambe le proprie stelle, è il momento di spostarci sull’altra costa.
Western Conference che i Denver Nuggets stanno dominando grazie ad un Nikola Jokic ormai quasi certo del terzo MVP consecutivo, la cui presenza, statistiche alla mano trasforma gli uomini di Mike Malone da candidati alla prima scelta assoluta a squadra di vertice nella propria conference.
La lotta per i playoff
Alle spalle di Jokic e compagni, staccati di 5 partite, troviamo i Memphis Grizzlies, che adesso sono chiamati a resistere agli assalti del gruppo che si è formato alle loro spalle, ma dovrebbero riuscire a mantenere il fattore campo per il primo turno a meno di crolli.
A 3 vittorie dai Grizzlies troviamo dei sorprendenti Sacramento Kings, che sembrano aver trovato una stagione positiva dopo anni di oblio, ma gli uomini di Mike Brown capeggiano un pacchetto di mischia che nell’arco di 6 vittorie racchiude ben 11 squadre, quindi sarà importante sbagliare il meno possibile.
Primi inseguitori dei Kings sono i Clippers, che hanno solo bisogno di ritrovare al completo un roster che ha pochi eguali nella lega, alle loro spalle poi ci sono le 2 squadre che hanno fatto razzia in casa Brooklyn Nets, ovvero Phoenix Suns e Dallas Mavericks. I primi con l’aggiunta di Kevin Durant potrebbero tranquillamente risalire un paio di posizioni ed essere molto scomodi da affrontare ai playoff, mentre i secondi sembrano alle prese con una chimica tra Luka Doncic e Kyrie Irving tutta da costruire.
La zona play-in
Sembrano aver trovato la propria dimensione anche i New Orleans Pelicans, che occupano la settima posizione nonostante abbiano dovuto fare a meno di Zion Williamson e Brandon Ingram per lunghi tratti di stagione, ma qualora i 2 ex giocatori dei Duke Blue Devils trovassero il campo con costanza possono tranquillamente giocarsi i playoff.
Non sembra rendere quanto sperato invece l’investimento dei Minnesota Timberwolves, ad oggi ottavi. È arrivato un giocatore più “riflessivo” come Mike Conley, che seppur in fase calante dovrebbe regolare maggiormente un attacco che ad oggi si regge soltanto sugli istinti, seppur clamorosi, di Anthony Edwards.
Ancor più grande delusione sono i Golden State Warriors campioni in carica, in cui parecchi elementi, comprese alcune certezze granitiche (Klay Thompson e Draymond Green, ma anche Jordan Poole), stanno rendendo decisamente sotto le aspettative. Umore opposto invece in casa Oklahoma City Thunder, dati da tutti in fondo alla Western Conference ed invece trascinati al decimo posto da uno Shai Gilgeous-Alexander in grande spolvero. Sembrano tornare verso posizioni più umili gli Utah Jazz, che tanto bene avevano fatto all’inizio, anche grazie a Lauri Markkanen, ma che adesso hanno anche ceduto qualche pezzo importante per dare più spazio possibile ai giovani, in attesa di capire il destino di Russell Westbrook.
A chiudere questo enorme trenino ci sono i Los Angeles Lakers, anche loro decisamente deludenti, complici gli infortuni di Anthony Davis e la chimica mai sbocciata tra lo stesso numero 3, LeBron James e Russell Westbrook. La trade deadline ha visto il prodotto di UCLA partire alla volta di Salt Lake City sostituito da D’Angelo Russell e altri ottimi giocatori di rotazione, per una squadra che sicuramente appare più funzionale rispetto a prima, vediamo se basterà ed guadagnarsi l’accesso ai playoff.
La parte finale
A siderale distanza dai Lakers (14 vittorie) troviamo le 2 squadre fanalino di coda di questa Western Conference: Houston Rockets e San Antonio Spurs.
Entrambe le squadre texane stanno in questo senso rispettando le aspettative: gli uomini di Popovich, dopo aver ceduto Dejonte Murray in estate, hanno finalmente intrapreso la strada della ricostruzione e sono in cerca di un giovane di ottime prospettive da cui ripartire, mentre la squadra di James Silas necessita di tempo per sviluppare il proprio core giovane e nel mentre qualche altra aggiunta di peso sicuramente non guasta