La regular season continua, cosa è successo in questi ultimi sette giorni? Un avvenimento per notte per rimanere aggiornati sulla situazione oltreoceano, un riassunto della settimana 16 della NBA 22/23.

In questa puntata ci siamo concentrati meno sulle prestazione dei giocatori e abbiamo dato più spazio a fatti accaduti fuori dal campo come la trade che ha portato Irving a Dallas.

Pelicans: periodo nero a New Orleans

A New Orleans la situazione è decisamente cambiata in questo gennaio. Dopo quel finale di 2022 in cui NOLA è stata, meritatamente, tra le migliori squadre di tutto l’ovest, è arrivato un gennaio tremendo. In questo mese il record dei Pelicans è stato di sole 3 vittorie in 16 partite giocate. In questo periodo nero si ci sono nove sconfitte di fila arrivate per chiudere il primo mese del 2023, l’ultima stanotte, 2/2, contro Denver.

Perché questo calo vertiginoso? Inutile girarci tanto intorno, l’assenza di Zion pesa come un macigno. Il prossimo titolare della partita delle stelle ha giocato una sola partita a gennaio. Senza di lui la squadra fa davvero fatica. Aggiungiamo poi un Ingram che ha giocato solo le ultime tre partite negli ultimi tre mesi e diventa facile motivare le sconfitte. La squadra è stata quindi nelle mani di un McCollum che non è riuscito a invertire il trend.

Come potrebbe continuare la stagione dei Pelicans? Il rientro di Zion non dovrebbe essere troppo lontano e Ingram tornerà a giocare la sua pallacanestro appena recuperata la condizione. Ci si può aspettare un proseguimento di stagione quindi diverso. La squadra è sempre la stessa che aveva impressionato ad ottobre e in questo ovest, con una classifica così corta, è un attimo a recuperare o perdere posizioni.

Trail Blazers: è ancora Dame time

Dopo un inizio di stagione che ha fatto sognare i tifosi di Portland, nell’Oregon si è forzatamente tornati con i piedi per terra. Dopo la vittoria di questa notte contro Memphis, (3/2), la squadra di Lillard si trova all’undicesimo posto, a una vittoria dal play-in.

L’ultimo periodo dei Blazers ha però risollevato la situazione. Nelle ultime cinque partite sono arrivate 4 vittorie a Rip City e il responsabile di questo è sempre lui: Damian Lillard. Dame questa notte ha piazzato una “simil” tripla doppia da 42 punti, 10 assist e 8 rimbalzi. In questo span ha segnato 37, 60, 30 e due volte 42 punti, con medie di 42.2 e 7.8 assist con il 57.7% dal campo, il 46.7% da tre e il 94.8 % ai liberi.

Ripetiamo, la stagione di Portand continua a non convincere, il roster sembra avere degli evidenti problemi strutturali ma non è questo il luogo dove approfondiremo. Se però nell’Oregon si continua ad avere qualche velleità di postseason, allora bisogna solo, ancora una volta, ringraziare Dame.

Piccolo off topic, in questa partita, con la divisa Grizzlies, è tornato in campo il tre volte campione NBA Danny Green. Dieci i minuti giocati e una tripla segnata. Una nota positiva per Memphis che, nonostante la sconfitta, ritrova uno dei migliori 3&D degli ultimi anni. Vedremo ora come recupererà da questo lungo stop.

Nets: fulmine a ciel sereno, Irving chiede la trade

La stagione dei tifosi Nets non si può dire povera di emozioni. Dopo un primo periodo davvero difficile, parliamo dell’esonero di Nash e di tutta la questione Irving, la squadra sembrava aver svoltato. Certo, l’ultimo periodo senza Durant non è stato paragonabile a quello precedente, in cui le stelle avevano portato la squadra al secondo posto della Conference, ma questo Kyrie Irving stava dominando in attesa del ritorno compagno di squadra ex MVP.

Ecco che però arriva una svolta improvvisa. Irving, inaspettatamente chiede la trade, mossa che cambia il destino di una franchigia.

La motivazione pare essere quella del mancato raggiungimento di un accordo per il prossimo contratto dell’ex Cavs che sarà free agent in estate. Ecco che, con quest’azione, varie squadre hanno subito iniziato ad informarsi per il giocatore. Dai rumors pare che quelle con maggiore interesse siano Lakers, Suns, Heat, Mavs e, notizia del 4/1, i Clippers. Certamente uno come Kyrie in questo Ovest così combattuto potrebbe spostare non di poco gli equilibri, chi vi scrive sarebbe molto curioso di vederlo a Dallas, per ricreare qualcosa di simile a quella coppia di Cleveland che vinse un titolo. EDIT Questa parte era stata scritta prima della trade. Ecco l’articolo a riguardo.

Di tutto ciò bisogna però monitorare anche un altro giocatore e chiedersi: cosa farà KD? State certi che parecchie franchigie se lo stanno già chiedendo attendendo una sua mossa.

Nuggets: attenzione, Denver non è solo Jokic

La notte del 5/02 ricorda a tutti una verità che stava venendo dimenticata. Il Jamal Murray pre-infortunio era davvero un fattore e, forse, ora stiamo vedendo una versione simile a quel giocatore che aveva incantato la bolla di Orlando.

Nella vittoria ad Atlanta ha messo a segno 42 punti, 15 su 24 dal campo e 7 su 12 da tre, con 7 assist e 5 rimbalzi. Per Jamal è la terza partita consecutiva oltre i 30 punti.

Murray è sempre stato un giocatore in grado di impattare giocando sia palla in mano che off-ball, è questa sua specialtà che lo rende un comprimario perfetto per Jokic.

Bisogna dire che il front office di Denver ha fatto un lavoro superlativo nel mettere insieme tre giocatori che così tanto bene si sposano tra di loro come Murray, Jokic e Gordon. La difesa non sarà il punto forte di questa squadra ma in attacco è davvero complicato tenerli, qualunque squadra li affronti.

GSW: tegola Curry

Dei campioni in carica ve ne abbiamo parlato parecchio nella stagione, alti e bassi continui. L’ultimo periodo sembrava però più roseo, la squadra stava infatti uscendo dalla zona play-in per assicurarsi uno spot sicuro alla postseason.

Ecco che però arriva l’infortunio di Stephen Curry. Nella partita contro i Mavs, l’MVP delle Finals esce a due minuti dalla fine del terzo quarto per non tornare più in campo. Questo il comunicato della squadra dopo le visite.

Tweet dell’account @WarriorsPR

Shams ci aggiorna poi sui tempi di recupero. Steph dovrà saltare diverse settimane (link al tweet), come reagirà ora la squadra?

Se quest’anno Golden State non aveva convinto del tutto con Curry dovrà riuscire a farlo senza di lui. La possibilità di non vederli ai play-off non è adesso così remota. Klay Thompson nelle ultime gare ha alzato il proprio livello di gioco e Draymond è tutta la stagione che trascina la squadra difensivamente. Tocca quindi a Jordan Poole fare un ulteriore step in avanti e mettere una pietra sopra alla sua difficile prima parte di stagione e a Wiggins recuperare la condizione dopo il lungo stop per infortunio. Difficile ora pronosticare la posizione che raggiungeranno a fine regular season

Mavs: ecco che arriva Irving

La voce girava, a Dallas si erano interessati a Irving. Ormai è trascorso qualche giorno dalla trade e tutti voi ne avrete già letto. Vi facciamo quì un breve riepilogo di ciò che è successo.

Dopo la richiesta di trade, sull’ex Celtics si sono informate principalmente cinque squadre: LAL, Suns, Heat, Clippers e Mavs con gli ultimi che sono riusciti ad accaparrarsi il giocatore. Lo scambio è stato questo: a Dallas arrivano Irving e Markieff Morris in cambio di Spencer Dinwiddie, Dorian Finney Smith, una prima e due seconde scelte.

Viene fatto un commento sulla trade (vista dal lato Mavs).

In un ovest così equilibrato accumulare talento può essere una soluzione per uscirne. Ovvio è che il quintetto Luka, Kyrie, Bullock/Hardaway JR, Kleber, Wood abbia dei problemi difensivi, però potrebbero essere fatti altri ritocchi per arrivare ad un’ala o un centro che diano più garanzie in questa metacampo. Chi vi scrive rimane dell’idea che se una squadra vede una possibilità di raggiungere le Finals allora la deve inseguire e quest’anno, nella Western Conference, questa possibilità c’è.

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