La regular season continua, cosa è successo in questi ultimi sette giorni? Un avvenimento per notte per rimanere aggiornati sulla situazione oltreoceano, un riassunto della settimana 13 della NBA 22/23.
Questa volta parleremo del momento di Fultz e Brunson, la sfida tra Celtics e Nets, della prestazione di Vucevic, un OKC in risalita e del rookie Walker Kessler.
Magic: che bello rivedere Fultz
Difficile non accorgersi di come i Magic in questo ultimo periodo stiano salendo di livello. A Portland (11/1) questo è stato dimostrato con una vittoria ai danni di Damian Lillard e compagni. La partita è stata molto combattuta. Dopo un primo quarto in cui la squadra di Orlando aveva provato a prendere il largo, la franchigia di casa è riuscita a ricucire lo strappo andando sul finale a giocarsi la vittoria. Ben tre i tiri sbagliati per il pareggio.
Anche oggi vogliamo parlarvi di un giocatore in particolare. Non Franz Wagner, 29 punti e top scorer dei vincitori, o il solito Paolo Banchero, 19 punti con un primo quarto dominante che ha permesso ai Magic di prendere il primo largo. Oggi è il turno di Markelle Fultz.
Può far strano pensare di come una squadra che fa della propria altezza il punto di forza possa trovare il proprio equilibrio inserendo in quintetto un playmaker di 1.93 m. Eppure è così, da quando Markelle è rientrato, Orlando ha collezionato 11 vittorie in 21 partite, segnando 4 punti di media in più.
Nella gara 18 punti e 7 assist con un ottimo 7/8 dal campo. In questo momento il play sta viaggiando a 11.8 punti e 5.6 assist a partita in quasi 28 minuti di media (statistiche complete), il tutto con una buona difesa. Il suo tallone d’achille è sempre un tiro dalla distanza che non convince, possiamo possiamo però dire che è la guardia che sta facendo meglio nel roster dei Magic, un reparto in difficoltà in questa stagione.
KNICKS: Brunson is unstoppable
Dopo l’articolo in cui vi abbiamo raccontato della situazione in casa Knicks, torniamo a parlare della franchigia di New York. Il 2023 di Jalen Brunson è iniziato a suon di canestri e vittorie. Contro i Pacers, gara giocata nella notte del 12/1, arriva la terza gara da più di trenta punti nelle ultime 5 uscite. Tabellino da 34 punti con 11 su 20 al tiro e un perfetto 9/9 dalla linea della carità.
Per chi non stesse seguendo la stagione dell’ex Dallas, sappiate che ormai tutta NY, forse la piazza più difficile della lega, stravede per lui. Probabilmente stiamo parlando del miglior play passato in squadra da parecchio tempo.
Come vi dicevamo questo 2023 è iniziato con il botto, in cinque partite i Knicks hanno collezionato 4 vittorie, l’ultima contro i Pacers, e Jalen ha tenuto queste medie: 33.2 punti, 5.2 rimbalzi, 5.2 assist, il 52% al tiro e il 50% da tre punti su sei tentativi a gara. Medie non da All Star ma da All NBA! Chiaramente questi numeri si normalizzeranno, intanto non possiamo far altro che contemplare lo spettacolo e vedere dove arriveranno questi Knicks.
Celtics-Nets: sfida alla vetta dell’est
Partita tra due delle migliori squadre di tutta la NBA quella svoltasi il 13/1. I Brooklyn Nets ospitano il first seed della Eastern Conference, i Boston Celtics. Gara che però non vede in campo due giocatori di spicco, Durant e Brown sono infatti out.
La partita viene vinta dai Celtics con un Tatum da 20 punti e 11 rimbalzi (percentuali comunque rivedibili) e uno Smart che sigla una doppia doppia da 16 punti e 10 assist. Menzione speciale per Pritchard che si accende a inizio quarto quarto scavando il solco decisivo per la propria squadra.
Dall’altra parte, oltre a un Irving da 24 punti, i Nets si consolano vedendo un Harris che gioca la sua miglior gara della sua stagione, davvero deludente fino ad oggi. Complice l’assenza di Durant, Joe gioca 29 minuti e segna 18 punti con 4 su 7 dalla lunga distanza. Dalla panca TJ Warren ne aggiunge altri 20.
I Celtics allungano il proprio vantaggio sulle avversarie della Conference, vedremo se continueranno così e se riusciranno anche quest’anno ad affermarsi come migliore squadra dell’est.
Bulls: Vucevic spezza la maledizione
Chicago batte Golden State (15/1) dopo quasi sei anni. L’ultima vittoria Bulls contro Curry e compagni era infatti datata 2 marzo 2017.
Protagonista della gara Nikola Vucevic. Il centro montenegrino pareggia il proprio career high di punti. Con un complessivo 18 su 31 dal campo e 5 triple a referto ne segna 43, strappa intanto 13 rimbalzi portando i suoi al successo. Lavine aggiunge altri 27 punti e fa scordare a tutti l’assenza di Derozan. Fate attenzione: Zach non è lo stesso giocatore di inizio stagione, sta finalmente tornando a un livello più alto. Nel postpartita le sue parole ai microfoni di ESPN sono state: “I think we defended well”. “They were going to make shots, either way. They got those type of players. Their offense is tough to play against. We just stuck with it. Played good in runs and kept attacking.“
Per GSW non bastano gli splash brothers che segnano 46 punti in due. 20 per Curry, con 10 rimbalzi, e 26 per Thompson. Segnaliamo anche dalla panchina un Lamb da 14 punti che si sta dimostrando di essere stato un’ottima presa nella scorsa offseason.
OKC: cacciatori di giganti
Notte del 16/1. OKC continua la sua caccia alle grandi. Contro i Nets arriva un’altra vittima illustre. Vittoria per 112 a 102 e sesto successo delle otto partite del 2023, quattro dei quali arrivati contro Boston, Dallas, Philadelphia e appunto Brooklyn.
La partita è stata dominata dal backcourt Thunder, Giddey e Shai segnano 28 punti a testa, a cui se ne aggiungono 22 di un Dort che unisce una grandissima difesa sulla stella avversaria, Kyrie Irving, tenuta a soli 15 punti e a un 7 su 20 dal campo. Con questa vittoria la franchigia di Oklahoma City si porta a un record di 21 vittorie e 24 sconfitte, a mezza partita dal play-in e una e mezza dal sesto posto dei Clippers.
Dall’altra parte i Nets sono ancora orfani di KD e alla conta degli assenti si aggiunge anche Simmons. Seth Curry si traveste quindi da miglior marcatore della squadra, 23 punti per lui. Claxton continua la sua corsa tra i migliori difensori della lega, 4 stoppate con una doppia doppia da 17 punti e 12 rimbalzi.
OKC continua quindi il suo grande momento, ora provare a centrare il play-in sembra possibile, vedremo come continuerà la loro stagione.
Jazz: ecco il rookie Kessler
Punto atipico della nostra rubrica. Vi parleremo infatti di due partite avvenute in pochi giorni da parte del rookie dei Jazz, Walker Kessler, quelle delle notti del 14 e 17 gennaio contro Orlando e Minnesota.
Partiamo presentandovi il giocatore, chi non segue i Jazz potrebbe non essersi reso conto che nello Utah c’è quasi un nuovo Gobert. Walker è un centro di 2.13 m maestro nella protezione del ferro. Nato nel 2001 è arrivato in NBA con la 22esima scelta al draft dei Timberwolves ed è stato poi girato a Utah nello scambio Gobert.
Nella vittoria con Orlando, Kessler ha siglato il proprio career high di stoppate, ben 7, unendo 13 punti e 9 rimbalzi. In questo momento sta viaggiando a 2.0 stoppate a partita, il quarto miglior dato di tutta la NBA. Solo Mobley e JJJ sono riusciti a stoppare più tiri in una partita dei suoi 7 contro i Magic.
Dopo questa introduzione passiamo ora alla sua miglior partita dal punto di vista statistico della stagione. Proprio contro la squadra che lo ha draftato, Kessler ha registrato una doppia doppia da 20 punti e 21 rimbalzi, con annessa vittoria, possiamo dire che il giovane centro si fosse segnato questa partita.
Lungi da noi sia comparare a oggi i due giocatori, verrebbe però da chiedersi se sia stata corretta la scelta di Minnesota di andare all-in per Gobert. I Wolves avrebbero magari potuto valutare nei primi mesi di stagione il fit tra Towns e un rim protector di questo tipo con il loro rookie e poi si sarebbero potuti muovere sul mercato. Facilissimo porsi oggi queste domande, intanto però: benvenuto nella NBA Walker!