La regular season continua, cosa è successo in questi ultimi sette giorni? Un avvenimento per notte per rimanere aggiornati sulla situazione oltreoceano, un riassunto della settimana 7 della NBA 22/23.
Mavericks: questo Doncic è spettacolare
Il Doncic visto nella notte del 29/11 contro GSW è davvero molto vicino ad essere il miglior giocatore della NBA. Dallas arrivava alla partita non nella miglior condizione possibile. Quattro erano state le sconfitte consecutive, la striscia più lunga degli ultimi due anni. Si sa però che il giocatore sloveno sente particolarmente le grandi sfide e in questa contro GSW non ha deluso le aspettative.
Il suo tabellino recita 41 punti 12 rimbalzi 12 assist e 4 palle rubate, partita dominata. Ecco quì i suoi highligts.
Nella gara è da segnalare per Dallas un ottimo Tim Hardaway Jr da 22 punti. L’ex Knicks da quando parte in quintetto sta viaggiando a 19.8 punti di media (dato del 6/12). Una bella soddisfazione per un giocatore che la scorsa stagione, al rientro da un infortunio, vide l’intera serie contro gli Warriors da bordocampo.
Per Golden State il solito Steph Curry piazza un ulteriore trentello, 32 punti per lui. La stella della baia sbaglia però nel momento più importante quando a 10 secondi dalla fine commette infrazione di passi.
OKC: spazio al rookie Williams
Complice l’assenza di Shai Gilgeous Alexander (della stagione del canadese vi abbiamo parlato anche quì) è il rookie Jalen Williams a prendersi la luce dei riflettori. Jalen piazza quindi nella notte del 30/11 il suo career high di 27 punti con 11 su 15 dal campo e 2 su 3 dalla distanza. Come a coronare questa sua prestazione, il giorno dopo, Jalen è stato nominato rookie del mese della Western Conference.
Jalen Williams, dodicesima scelta dell’ultimo draft, è uno dei rookie che si sta ritagliando maggiore spazio tra le rotazioni delle proprie squadre. Il suo minutaggio è salito ormai stabilmente sopra i 20 minuti e le sue medie al momento dicono 10.8 punti 3.3 rimbalzi e 2.5 assist. Ciò che risalta di più dalle sue statistiche è però una true shooting del 60.5% (da statmuse), al di sopra della media della lega, non comune per un rookie. La sua efficienza è dovuta principalmente alla sua dieta di tiri. Il numero 8 di OKC si muove molto e bene senza palla, già ora è un grandissimo tagliante e questo, in una squadra con Giddey e Shai porta ad arrivare spesso con la palla al ferro dove Williams conclude in maniera ottima.
Ciò che non sta entrando con troppa continuità è il tiro dalla distanza, circa il 30% in stagione. Osservando la meccanica e le percentuali tenute al college però si può immaginare che queste tenderanno ad alzarsi con il tempo.
Possiamo quindi dire che scegliere un rookie pronto come Williams, al posto di un ulteriore prospetto da sviluppare, si stia rivelando una scelta sensata. Vedremo cosa riserverà il futuro a questi Thunder che si fanno sempre più interessanti.
Celtics: Rinnova Al Horford
La notte del 1/12 è stata povera di partite, una sola gara, Dallas–Detroit vinta dai Pistons all’overtime con 30 punti di Bojan Bogdanovic. Segnaliamo poi l’estensione contattuale firmata da Al Horford con i Celtics.
Per lui due anni a 20 milioni in totale, il giocatore domenicano ha oggi 36 anni, non pochi, però quando è in campo dimostra di valere ogni singolo centesimo. Riuscirà a farlo per altri due anni?
Giannis vs Davis: lotta tra titani
Nella notte in cui 26 squadre scendevano in campo per giocare tredici partite NBA (2/12), due giocatori hanno deciso di praticare un altro sport. Stiamo parlando di Giannis Antetokounmpo e Anthony Davis che hanno deciso di far diventare un vero e proprio show la partita di Milwaukee.
Giannis piazza 40 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, dall’altra parte AD scrive 44 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate portando i Lakers alla vittoria (133-129), è innegabile che nelle ultime partite il Davis visto in campo sia un top 5 della lega, questo suo rendimento sta portando i Lakers a vedere la luce.
Impossibile dare tutto il merito al numero 3 dei Lakers, Lebron da quando è tornato sta macinando ottime cifre e avere Westbrook dalla panchina è sicuramente meglio dell’averlo titolare (si ringrazia coach Ham per questo), soprattutto se piazza queste cifre.
Se non sapeste cosa fare stasera, allora vi assicuriamo che recuperarsi questa partita per vedere questi due giganti in azione non sarebbe tempo perso.
Trail Blazers: Simons da Career High
Simons quest’anno sta confermando ciò che aveva fatto intravedere nella scorsa stagione, ormai è uno scorer di altissimo livello e questa prestazione lo conferma, nella notte del 3/12 ha piazzato il suo career high, ben 45 punti, portando Portland alla vittoria sui Jazz. Di questi 45 ben 33 sono arrivati nei primi due quarti scrivendo il nuovo record della franchigia dell’Oregon.
Oggi non ci concentreremo sulla prestazione di Simons ma daremo uno sguardo alla sua sua stagione.
Il numero 1 dei Trail Blazers sta tirando l’inverosimile da tre in questa stagione. Ecco qualche dato: Anfernee tira 10.6 triple a partita e le converte con il 39.7%. Giusto per darvi un’idea di cosa siano questo volume e queste percentuali vi basti sapere che in tutta la NBA ci sono solo due giocatori che segnano più di 4 triple a partita, Simons e un certo Steph Curry.
Anfernee Simons è poi il terzo della NBA per tentativi da 3 e il secondo per triple realizzate. Cosa manca ancora a questo giocatore? Per fare ancora un passo in avanti dovrebbe fare un miglioramento come creatore e provare a guadagnarsi più liberi. Il giocatore è però sulla giusta strada.
Pelicans: Alvarado can shoot
Nella gara di domenica sera Jose ha vissuto “one of those nights“, una di quelle notte che ricordi per una carriera, partendo dalla panchina ha registrato 38 punti con 12 su 19 dal campo, 8 su 11 dalla distanza e 6 su 7 ai liberi. Una gara da vero trascinatore portando in campo quell’energia che ha fatto innamorare di lui il pubblico di New Orleans.
La storia di Alvarado è una di quelle che piacciono tanto oltreoceano. Un ragazzo alto 1.83 m che dopo non essere stato scelto al draft con il duro lavoro e la perseveranza riesce ad arrivare al successo. La sua difesa è tutt’ora un vero fattore e quest’anno che il suo tiro entra con più continuità, 39.2% da tre, possiamo rispondere a ciò che aveva chiesto D’Angelo Russell: “Can he shoot?“.
Da segnalare ai Pelicans anche uno Zion Williamson che sta salendo di livello sia in attacco che in difesa, 28 punti, 9.8 rimbalzi e 6 assist nelle ultime 5 partite, e il primo posto raggiunto nella Western Conference.
Clippers: Kawhi sulla sirena
Ultima giornata della settimana, si gioca nella notte del 5/11 una partita tiratissima tra gli Hornets e Clippers in casa dei primi. Entrambe le squadre hanno avuto un fattore comune in questa stagione, la sfortuna, i padroni di casa tra un allenatore che si è rimangiato la parola data, un giocatore finito in galera e la propria stella infortunata rispondono bene ai dei Clippers che ormai devono prendere appuntamento per presentarsi in infermeria.
In questa partita la squadra losangelina si presenta però al completo, certamente poco rodata ma con tutti i principali interpreti presenti. Gli Hornets rispondono però con una partita che rimane combattuta fino all’ultimo possesso.
Una delle cose che accade spesso quando le partite sono punto a punto è che a trionfare sia la squadra che dispone del maggior talento, la squadra con il giocatore più forte. Proprio questo è accaduto con i Clippers che nel momento del bisogno si sono affidati a Kawhi leonard.
La partita giocata dall’ex Raptors non è in realtà memorabile, anzi! Dal campo ha un 6 su 14 con uno 0 su 3 dalla distanza. Il tiro sul possesso decisivo è però da vero campione e porta i suoi Clippers alla vittoria.