La regular season continua, si sta per entrare nel vivo della stagione, andiamo quindi a scoprire come sta andando la lotta per i playoff nella NBA 22/23. Questo è il primo appuntamento di una rubrica che ci accompagnerà fino alla fine della regular season.
Jokic guarda tutti dall’alto
Partiamo dalla squadra con il miglior record della Conference. I Denver Nuggets si trovano al primo posto con 3.5 vittorie di vantaggio sugli inseguitori.Il centro serbo è in lizza per il terzo MVP consecutivo.
Siamo arrivati ad un momento della sua carriera in cui basta che Nikola entri in campo per avere uno dei migliori attacchi dell’intera lega. Sono quindi loro i favoriti ad arrivare alle finals passando per il selvaggio West? Difficile dirlo, al momento non hanno ancora dato quelle garanzie che potresti aspettarti da una squadra prima in classifica, lo testimoniano 5 sconfitte arrivate nell’ultimo periodo, e sappiamo tutti bene come Jokic ai playoff possa diventare un limite difensivo.
Ora tocca a coach Malone a valorizzare ancora più i pregi del serbo e a provare a nascondere i suoi difetti.
Grizzlies e Kings: le prime inseguitrici
Con una sola vittoria di differenza troviamo le squadre di Memphis e Sacramento. Le identità delle due formazioni sono però decisamente diverse. I Grizzlies sono la classica squadra rodata, in grado di viaggiare con il pilota automatico durante la regular anche senza la propria stella, attenzione, il rientro di Morant si avvicina.
Sacramento invece è una delle rivelazioni stagionali, segnano più di tutti e la coppia Fox-Sabonis è uno dei duo più prolifici dell’intera lega, 7 vittorie nelle ultime 10 partite. I Kings sono in grado di segnare contro chiunque, gli interrogativi rimangono invece nella loro metacampo.
Anche queste due squadre non sembrano perfette per la postseason, Sacramento si troverà su questo palcoscenico per la prima volta dopo anni e Memphis non ha ancora convinto di poter arrivare fino in fonda, che sia l’anno buono?
Calderone playoff-playin
Chi vi scrive era in difficoltà su come dividere queste squadre, alla fine si è optato per una grande categoria unica.
Partiamo dai Phoenix Suns, in realtà improbabile che passino dal playin, dopo la trade che ha portato Durant in Arizona, Kevin si è subito infortunato, è ovvio che stiamo parlando, al completo, di una delle favorite ad arrivare alle Finals, chi di voi si fida però completamente della tenuta fisica di Paul e Durant?
Viaggiamo a LA, sponda Clippers, al quinto posto, sulla carta sono una delle squadre più lunghe della lega. La coppia George-Leonard fa paura a tutti eppure questa squadra non è ancora riuscita a mostrare una certa continuità, vedremo se inizierà a farlo nella postseason.
GSW, Mavs, Wolves, OKC, Jazz, LAL e Pelicans. Sono sette squadre per i cinque spot rimanenti, tutte racchiuse in due vittorie. I campioni in carica li conosciamo tutti, l’assenza prolungata di Wiggins è stata però la vera spina del fianco della squadra della baia, senza di lui certi equilibri si sono andati a perdere. Con lui in forma sono i probabili favoriti a vincere la Western Conference, questa condizione è però sempre più remota.
La coppia Luka-Kyrie non sta ancora portando i frutti sperati, il settimo posto è una posizione scomoda, mai scommettere contro una squadra che presenta due giocatori di quel calibro ma urgono delle certezze. Ci spostiamo a Minnesota, si prova a sopravvivere aspettando Ant-man, la sua assenza rischia però di vanificare gli sforzi di una stagione.
OKC e Jazz si trovano invece dove nessuno avrebbe detto a inizio stagione, giocano con la sfrontatezza di chi non ha nulla da perdere, sono giovani e davvero divertenti da vedere. Markkanen e Shai sono due grandissimi giocatori, pilastri del futuro delle loro franchigie.
Passiamo infine a Pelicans e Lakers, entrambe segnate dagli infortuni, i losangelini vedono le loro chance passare per il ritorno del Re, lo sapete tutti, la squadra è cambiata, vedremo se questo basterà. Per i Pelicans altra stagione ai box per Zion, avevano incantato tutti ad inizio anno, difficile che li vedremo anche solo al playin, se succedesse bisognerà ringraziare Brandon Ingram.