Ritorno al giovedì per il nostro consueto appuntamento con le interviste in ESCLUSIVA. Dopo essere passati oltreoceano grazie a Matteo Bettanti, protagonista della scorsa settimana, rimaniamo ancora in America, ma cambiamo stato passando dalla Florida al Texas. Il giocatore che abbiamo avuto il privilegio e l’onore di intervistare è Matteo Tersillo, giocatore del Midland College.

Ciao Matteo e grazie per l’intervista; partiamo subito chiedendoti se ci faresti una breve introduzione di chi sei e dove giochi? Cosa ti ha spinto a giocare a basket? E che rapporto avete in famiglia con la pallacanestro? Da dove hai iniziato a giocare e come si è evoluta la tua carriera fino ad oggi?

Allora ciao a tutti sono Matteo Tersillo, ho ventunanni e gioco in America, precisamente in Texas nella squadra che si chiama Midland. In realtà è strano perché mio padre mi ha costretto a giocare a basket anche se a me è sempre piaciuto il calcio. Anche tutt’ora, devo dire che non preferisco andare a delle partite di calcio ma mi piace, mi piace parecchio il calcio.
Mio padre dopo aver quasi rischiato la sospensione a scuola per il caldio mi disse adesso non giochi più a calcio e dopo una settimana mi portò a provare basket e da lì ed è iniziato tutto. Fino a quattordici anni ho giocato ad Arezzo, nella mia città natale, poi sono mi son trasferito a Bassano dai quattordici ai diciotto anni; dai diciotto ai diciannove sono andato a giocare in serie B a Giulianova e poi da quando ho 19 anni mi sono trasferito qui in America.

Qual’è il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è continuare a sviluppare il mio brand mentre per la pallacanestro vorrei giocare da professionista in tutta Europa ovvero fare uno, due, tre anni, poi spostarmi, comunque viaggiare tanto, giocando sempre a pallacanestro.

Idolo del basket e/o punto riferimento italiano e non?

Allora il mio idolo è sempre stato Larry Bird e gioco pure con il suo numero 33. Come idolo moderno dico Booker perché mi piacciono veramente i suoi movimenti. Mentre se penso ad un punto di riferimento italiano magari che ha giocato in Eurolega a me piace tanto guardare Cinciarini per il modo in cui gioca e come passa la palla, la visione di gioco che se riesci a raggiungere diventi è un bel giocatore.

Compagno di squadra più forte con cui hai mai giocato? E l’avversario più forte?

Qui in America, Natale scorso sono andato a Sacramento, vicino a Los Angeles, e ho giocato contro Ben McLemore, tirato dei Portland Trail Blazers. Nella sua squadra c’era anche KD (Kevin Durant) però non l’ho marcato io ed è stato molto bello giocare contro due giocatori del genere. Mentra in Italia ho giocato con Niccolò Filoni (attuale Bertram Derthona) che è stato quello con cui ho giocato che mi è sembrato il più forte di quelli che adesso si trovano in A2 o in Serie B

Quando hai aperto il tuo brand e perché, quale è la filosofia che c’è dietro?

Ancora non l’ho aperto anche se è due o tre annetti che ci penso. Sempre nell’ambiente cestistico, inerente alla pallacanestro; io e il mio migliore siamo un po’ folli. Ci divertiamo a giocare a pallacanestro, urliamo che è una cosa che in Italia non si trova tanto mentre qui in America si trova di più. E quindi quando sono arrivato in America perché non associo quest’idea dello svariato, del colorato, del folle e portarlo in Italia. Infatti lo slogan del brand è “take advantage of the madness”, che vorrebbe dire trai vantaggio dalla follia.

Ci descriveresti una tua giornata tipo?

Mi sveglio più o meno alle 5.30 e dalle 6.30 alle 7.30 abbiamo sala pesi e poi andiamo a fare colazione fino alle 8/8.15 in base a quando abbiamo lezione. Dalle nove a mezzogiorno e venti/l’una ci sono le lezioni dove si ha obbligo di frequenza tranne che per gli atleti ma noi andiamo lo stesso perché se gli allenatori ci beccano che non ci siamo, ci fanno correre. Poi abbiamo la pausa pranzo fino alle 14/14.15 quando abbiamo allenamento fino alle 16 insieme alla squadra; dopo questo abbiamo la cena, che è alle 17 in America ed è una cosa stranissima. 18-19 lavoro sulla tecnica individuale e si chiude con la sessione di tiro individuale dalle 20 alle 21. Mentre le partite le giochiamo tutti i lunedì e giovedì ogni settimana.

Differenze tra rapporto scuola basket rispetto a qui?

Qui dobbiamo essere onesti la scuola è molto più semplice rispetto all’università italiana ma è più semplice perché i professori prima di tutto ti conoscono e sanno se sei un atleta oppure no, quindi cercano di darti una mano. Tu per giocare a pallacanestro devi avere una certa media scolastica,
e il sistema scolastico ti permette di studiare di giorno in giorno in modo tale da arrivare a quella media scolastica, anche se non hai il tempo che hanno gli studenti normali per studiare.

Cose che in Italia non succedono. Io ho fatto anche un anno di università in Italia e quando chiedevo ai professori di essere un po’ gentili con me, perché comunque mi allenavo due volte al giorno, loro se ne sbattevano volutamente le scatole. Quindi questa è la differenza principale, per questo è più semplice qui in America, perché cercano di aiutarli da questo punto di vista, sanno che non hai tempo.

Che tipo di mentalità hanno gli americani rispetto a noi?

La mentalità è una cosa completamente opposta. Infatti col mio account TikTok quello che voglio passare agli altri è la mentalità che c’è qui in America, cioè ti dico un aneddoto. Io il primo anno che sono arrivato qua non sapevo niente, proprio a scatola chiusa, sono sceso dall’aereo il primo giorno alle cinque di mattina e andai al palazzetto a firmare dei fogli per la scuola e alle cinque e mezza di mattina c’era già un giocatore che tirava. Cioè qui hanno veramente una mentalità da killer, dovunque vai in qualsiasi ambiente tu vada: a scuola, pallacanestro, qualsiasi cosa, loro cercano sempre di sorpassarti. Cioè per loro non sei un compagno di classe. Io ho avuto esperienze dove durante degli esami chiedevo, come si fa in Italia oltretutto, dei suggerimenti ai miei compagni di classe e loro no, assolutamente no, perché la prendono come una sfida capito?

Per scoprire come funziona il college americano e tante altre cose, domani alle 15.00 uscirà sul nostro canale YouTube l’intervista completa! Clicca qui per il video dell’intervista

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