Solito appuntamento settimanale con le interviste in esclusiva e questa volta tocca a Francesco Rapini, guardia classe 2004 della Stella Azzurra Roma. Dopo il trio Innocenti, Visintin e Salvioni, ecco il quarto giocatore della squadra che milita nel campionato di Serie A2 oltre che partecipare al campionato di Under 19 Eccellenza. Questa volta vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare anche l’addetto stampa della società capitolina Marco Munno per la disponibilità mostrata nel poter completare queste interviste.
Ciao Francesco, ti ringraziamo per esserti prestato a questa intervista con noi. Direi di iniziare subito, Ci diresti chi sei, dove giochi e cosa ti ha spinto a giocare?
Ciao sono Francesco Rapini, vivo a Roma, ho 18 anni e gioco nella Stella Azzurra Roma. Quelli che mi hanno spinto a giocare sono stati sicuramente mio papà e mio nonno che sono stati anche loro giocatori di basket. Sono cresciuto con mio nonno che mi raccontava dei suoi 7 scudetti vinti indossando la canotte delle V nere (attuale Virtus Bologna).
Da dove hai iniziato a giocare e come si è evoluta la carriera?
Ho iniziato a 5 anni alla Stella Azzurra Roma e sono sempre rimasto qui. Mi hanno sempre trattato come un figlio facendomi crescere sotto ogni punto di vista, sia umano che tecnico. Ho sempre dato il massimo e con gli anni i risultati si possono vedere: prima con qualche convocazione in B, poi il raggiungimento delle due promozioni in C ed adesso ho la possibilità di giocare in A2.
Hai un idolo o comunque un giocatore che prendi come punto di riferimento nella tua carriera?
Se devo dirti un mio idolo, quello è sicuramente Derrick Rose mentre invece come punto di riferimento mi piace molto il modo di giocare che aveva Dwyane Wade.
Che genere musicale ti piace? Cosa ascolti prima di una partita?
Mi piace molto l’Indie come genere, prima di una partita di solito mi ascolto 2 canzoni: Firestone e Life is good.
Quali sono le tue passioni oltre la pallacanestro?
Oltre la pallacanestro, mi piace il marketing ma diciamo anche tutta l’economia in generale, seguire un po’ tutto.
Il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è quello di arrivare in Serie A e in Eurolega.
Qual è la tua routine pregara?
Io sono molto scaramantico e credo di stare sul cavolo a molti compagni (ride), però nella settimana niente di che; il giorno prima della partita devo fare 25 tiri realizzati da 3 e il giorno della partita mi vesto dal basso verso l’alto (prima calzini poi scalda muscoli ecc), mentre durante il riscaldamento devo fare sempre l’ultimo tiro di sinistro prima di andare in panchina o che inizi la preparazione fisica.
Chi è il compagno di squadra più forte con cui hai mai giocato?
La persona che mi ha colpito di più è stata Matteo Spagnolo allena Finali Nazionali di Roseto, giocavamo insieme e vederlo giocare ma anche giocare con lui era come stare al cinema bisognava pagare per vederlo.
Quali sono gli atteggiamenti che non sopporti da parte di tuoi compagni e quali invece ti piacciono?
L’atteggiamento che non sopporto è avere un compagno strafottente. Quelli che mi piacciono maggiormente sono quelli che ti vengo a dare sempre una pacca sulla spalla, quelli che ti aiutano quando sta andando male in partita.
Ti andrebbe di raccontarci l’aneddoto più strano che ti è successo in carriera? E la vittoria più importante raggiunta?
L’aneddoto più strano è stato ad un torneo in Ungheria, giocavamo contro una selezione di giocatori cinesi: al supplementari un nostro giocatore prese un tiro da metà campo con la mano debole e gli fecero pure fallo con la palla che entrò. Mentre la vittoria più importante, anche se ce ne sono tante tra finali scudetto e promozioni; però quella che mi è rimasta nel cuore è quella della C Gold. Partita combattutissima fuori casa ma alla fine siamo riusciti ad allungare.
Un messaggio per la famiglia del MicrofonodelCestista?
Ciao amici di MicrofonodelCestista, un abbraccio dal Checco🫶🏻