Doveva essere la partita del riscatto, con il debutto di Timothè Luwawu-Cabarrot e il forum quasi sold-out ma è stata una totale debacle, come non si vedeva dal 2019. In mezzo sono passati tre anni e una pandemia, Milano è cambiata e cresciuta moltissimo però si intravedono gli spettri del passato. È vero, l’infermeria è piena dei vari Baron, Datome, Schields e Tonut ma il gioco non decolla, è macchinoso e con 50 punti a partita non si va da nessuna parte. È doveroso ricordare che nelle fila dei campioni in carica è ancora assente Larkin, non proprio un giocatore qualsiasi; pertanto, gli infortuni non devono essere un alibi.

Equilibrio iniziale

La partita incomincia come le più classiche per entrambe le squadre: Milano a ritmo bassissimo e l’Efes con le polveri bagnate. Ci pensano Hines, Pangos e Mitrou-Long (il più informa dei meneghini) a smuovere la retina ma i turchi guidati come sempre da Micic ricuciono lo svantaggio. SI va avanti con mini-parziali fino al 34-34 dell’intervallo lungo che fa ben sperare l’Olimpia di essere in partita, ma purtroppo non è così.

Clyburn show

Al rientro incomincia lo spettacolo balistico di Clyburn (fermo a quota 7 punti nella prima metà) che realizza, in questi 20’, gli stessi punti dell’intera Milano. È sufficiente questo dato a descrivere la prova della squadra di casa, che straperde meritatamente dopo essere andata anche sul -32.                              51-80 il finale in favore della squadra di Ataman. Clyburn MVP con 24 punti coadiuvato da Micic, Pleiss e un ottimo M’baye – ex di turno.

Crisi Milano e le preoccupazioni di coach Messina

Ora sono cinque le sconfitte consecutive per l’EA7 e non si vede la luce in fondo al tunnel. Abbiamo parlato di altri inizi poco brillanti rispetto alle aspetttive, vedi Real e lo stesso Efes, ma qua sembrano esserci dei problemi a livello di roster e spogliatoio. Gli anni passano per Hines e Datome, Thomas e Tonut non si sono affatto integrati nei meccanismi e tocca a Mitrou-Long e Melli tirare la carretta. Un punto a parte meritano i ‘big three’ acquisti estivi: Voigtmann non ha la giusta cattiveria e in difesa lascia parecchio a desiderare, Davies si incaponisce in post basso bloccando spesso la circolazione di palla e sembra un lontano parente di quello del Barca.

E infine c’è Pangos, il più criticato dalla tifoseria. Le ambizioni su di lui erano altissime – viste anche il salto di categoria in NBA – ma fino ad ora non ha minimamente rimpiazzato il buco del Chacho: basse percentuali, tante palle perse e confusione. Mitrou-Long è uno scorer prima che playmaker e Baldasso non tiene il campo in Europa…lecito chiedersi se si sia sbagliata completamente la cabina di regia?

Messina stesso, finora molto pacato, ha lasciato trasparire tutte le sue preoccupazioni a tal punto da mettersi in discussione qualora non riesca a invertire la tendenza in brevissimo tempo; giovedì arrivano i primi della classe del Fenerbache e per Milano sarà quasi un’ultima chiamata.

Olimpia Milano–Anadolu Efes 51-80

Olimpia Milano: Pangos 7, Hall 5, Melli 9, Hines 6, Luwawu-Cabarrot 6, Davies 5, Mitrou-Long 10, Ricci, Voigtmann 3, Alviti.

Anadolu Efes: Micic 12, Beaubois 8, Polonara 4, Bryant 6, Zizic, Clyburn 24, Pleiss 13, M’baye 10, Dunston, Taylor 3, Ilyasoglu.

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