With the first pick in the 2003 NBA draft the Cleveland Cavaliers select LeBron James” con queste parole, ormai quasi 20 anni fa iniziava la carriera NBA di quello che poi si sarebbe consacrato come uno dei migliori (se non il migliore) interpreti di questo sport.

Dall’infanzia agli anni del liceo

Non è però certamente in quel 26 Giugno del 2003 che la lega cestistica più famosa al mondo scopre il talento del ragazzo di Akron. LeBron James ha iniziato a vivere con gli occhi del mondo addosso da ben prima di diventare maggiorenne: già all’high school infatti le partite della sua squadra nel campionato liceale (perché allora era concesso fare il salto dal liceo all’NBA) venivano trasmesse sulla TV nazionale, raccogliendo per altro più pubblico di alcune partite NBA; se oggi ci si stupisce a vedere l’hype che circonda Victor Wembanyama forse ci si è dimenticati che James ne aveva altrettanto 20 anni prima ed in un’era in cui non esistevano social, ma soltanto la televisione.

L’infanzia di LeBron James è stata tutt’altro che rose e fiori però: egli infatti cresce in uno dei sobborghi più poveri di Aakron, una città di quasi 200mila abitanti a 60 km da Cleveland e viene cresciuto solamente dalla madre Gloria, che durante l’infanzia e l’adolescenza di LeBron arriva a svolgere 2 o 3 lavori pur di poter garantire un futuro al proprio figlio, cosa che lo stesso James omaggerà con un un murales all’interno del ristorante (denominato appunto Glo’s Restaurant in onore della madre) all’interno del LeBron James Innovation Center: un edificio inaugurato il 7 Settembre dello scorso anno nella sede della Nike in Oregon.

I primi anni in NBA

LeBron James debutta con la maglia dei Cleveland Cavaliers il 29 Ottobre del 2003 realizzando 25 punti, 6 rimbalzi, 9 assist e 4 recuperi contro i Sacramento Kings e chiuderà la sua prima stagione con 20.9 punti, 5.5 rimbalzi e 5.9 assist vincendo il premio di Rookie of the Year, ma questo non basta per riportare i Cavs ai playoff (35-47 il loro record).

L’anno successivo vede la prima apparizione di LeBron all’All Star Game, oltre che nei quintetti All-NBA, precisamente nel secondo, dopo una stagione da 27.2 punti, 7.2 rimbalzi e 7.4 assist che però ancora non bastano per portare Cleveland ai playoff, per quelli bisognerà aspettare la stagione successiva (chiusa a 31.4 punti di media): i Cavs superano i Wizards al primo turno per poi arrendersi ai Pistons per 4-3. Sarà invece il 2007 l’anno del debutto alle NBA Finals per LeBron, che però sarà spazzato via dagli Spurs di Duncan, Parker e Ginobili con un perentorio 4-0.

Le successive stagioni sono condite dai primi premi personali per LeBron: nel 2007-2008 è MVP dell’All Star Game, nonché miglior realizzatore dell’intera lega (e diventa che il miglior realizzatore nella storia dei Cavs), mentre nel 2008-2009 vince il primo MVP, bissando il successo anche nella stagione seguente. I risultati di squadra non sono altrettanto soddisfacenti: i Cavs fanno si i playoff, ma si arrendono ai Boston Celtics al secondo turno per 2 volte (2008 e 2010), intervallate dalla sconfitta 4-2 coi Magic alle Conference Finals (che ci ha privati di una sfida finale tra Kobe e LeBron)

L’approdo a South Beach: “The Decision”

Dopo questa sconfitta LeBron prende la decisione (comunicata con modi e tempi discutibili) di unirsi all’amico Dwayne Wade (e a Chris Bosh) ai Miami Heat. Con l’occasione James cambia anche numero, passando dal 23 (che Miami aveva ritirato per onorare Michael Jordan, motivo per il quale lo vestiva anche LeBron James) al 6 di un altro dei suoi gradi idoli: Julius Erving. I nuovi Miami Heat approdano alle Finals, dove però vengono sconfitti a sorpresa dai Dallas Mavericks con un LeBron James da soli 17.9 punti nella serie finale e decisamente sul banco degli imputati.

La Revenge Season e i primi 2 titoli

La stagione successiva assume i contorni di un’autentica revenge season per il numero 6 degli Heat che prima vince l’MVP con una stagione da 27.1 punti, 7.9 rimbalzi, 6.2 assist e 1.9 recuper, poi ai playoff spazza via i Celtics alle finali di Conference con una gara 6 da 45 punti e si ripete con una tripla doppia nella decisiva gara 5 delle Finals, vinte 4-1 dagli Heat sugli Oklahoma City Thunder, con LeBron che vince il premio di MVP.

Nella stagione 2012-13 il copione sarà identico: MVP, vittoria per 4-3 alle Finals sugli Spurs, in cui LeBron realizza 2 triple doppie e ben 37 punti nella decisiva gara 7 e conseguente MVP delle Finals. A frapporsi tra James ed il three-peat ci sono ancora gli uomini di Gregg Popovich, che però si prendono la loro rivincita trionfando nelle Finals 2014.

Il ritorno a casa

Dopo questa sconfitta LeBron torna a casa alla ricerca del primo trionfo per la sua Cleveland, dove trova Kyrie Irving, draftato dai Cavs l’anno dopo il suo addio. Qui James centra la sua quinta Finale NBA consecutiva, dove però è costretto a fare a meno dell’aiuto di Love e Irving per quasi tutta la serie e deve arrendersi per 4-2 ai Golden State Warriors, nonostante una serie giocata a quasi 36 punti di media.

La stagione 2015-16 sembra offrire lo stesso copione della precedente: ancora NBA Finals, ancora Golden State Warriors (quell’anno autori di una stagione regolare da 73 vittorie, primato all time) e Cavs sotto 3-1 con speranze di espugnare la Oracle Arena pressoché nulle, ma alla fine grazie ai 41 punti a testa del duo IrvingJames Cleveland porta la serie a gara 6 davanti al proprio pubblico, alla Quicken Loans Arena altri 41 punti di LeBron portano la serie in parità (solo altre 3 squadre ci erano riuscite da 3-1 di svantaggio, ma nessuna aveva mai vinto); si torna a Oakland.

In California LeBron James mette l’autografo su questa finale con una giocata da cineteca: mancano poco più di 2 minuti alla fine e Andre Iguodala si invola a canestro in solitari, ma il 23 dei Cavs appare dal nulla inchiodando al tabellone il sottomano del giocatore degli Warriors, per tutti diventerà “The Block”. Alla fine saranno 27 punti, 11 rimbalzi e 11 assist per il figlio di Akron e 93-89 per i Cavaliers, per la prima volta nella loro storia campioni NBA.

Il 2016-17 vede Kevin Durant unirsi agli Warriors, creando una delle squadre più forti di sempre, nel frattempo Irving va ai Celtics, LeBron trascina ancora per ben 2 volte i Cavs alle Finals, ma subisce 2 batoste: 4-1 nel 2017 e addirittura 4-0 nel 2018 (nonostante una gara 1 da 60 punti).

L’arrivo ai Lakers

Dopo queste sconfitte LeBron non rinnova e si accasa da free agent ai Los Angeles Lakers, qui però trova una squadra decisamente giovane e ancora non pronta a vincere e (complice anche un suo infortunio intanto che i Lakers erano quarti nella Western Conference) pone fine alla sua striscia di 8 NBA Finals consecutive nel peggiore dei modi: non qualificandosi nemmeno per i Playoff.

Le cose cambiano drasticamente l’anno successivo: i Lakers vanno all-in mettendo Anthony Davis al fianco di LeBron. I due si intendono alla perfezione sin da subito, tant’è che LeBron a fine stagione è leader della classifica degli assist (con 10.5 a partita) e i Lakers si laureano campioni NBA a fine stagione nella bolla di Orlando (dopo la sospensione per la pandemia) battendo i Miami Heat per 4-2. LeBron James vince il quarto titolo di MVP delle Finals diventando il primo a farlo con 3 squadre diverse.

Le ultime 3 stagioni (compresa quella in corso) sono minate da 2 principali problemi: i continui infortuni di Anthony Davis e l’aggiunta di Russell Westbrook (nella offseason del 2021), che non si è mai completamente integrato mei meccanismi di squadra. Questo si traduce in una precoce eliminazione coi Suns al primo turno nel 2021 ed addirittura alla mancata partecipazione ai playoff per la stagione scorsa ( e probabilmente anche in quella attuale).

I primati personali

La bacheca di LeBron James è costellata di primati: è il più giovane a segnare ogni migliaio di punti dai 1000 ai 37000 ed attualmente si trova a poco più di 500 punti dai 38387 di Kareem Abdul Jabbar, miglior marcatore di sempre in NBA, è l miglior marcatore nella storia dei Playoff ed il secondo alle NBA Finals. Contemporaneamente occupa la sesta posizione all time per assist e la nona per recuperi.

Come già detto sopra vanta 4 titoli NBA ed altrettanti MVP delle Finals e della Regular Season, oltre a 18 apparizioni consecutive nei quintetti all-nba e all’All Star Game.

Ci sarebbero ancora molti altri primati detenuti da questo straordinario giocatore che continua a dominare la NBA a oltre 19 anni dal suo esordio, ma non serve citarli tutti ribadire la sua grandezza, basta limitarsi alla carta d’identità, visto che oggi compie 38 anni.

Happy Birthday King James

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