Dopo le due settimane passate oltreoceano è tempo di tornare in Italia per continuare a farvi conoscere nuovi giocatori. Questa settimana andiamo in Piemonte dove gioca il protagonista di questa intervista esclusiva; si tratta della guardia classe 2004 Giorgio Manna, che milita nelle fila della squadra Langhe Roero. La società partecipa al campionato di Serie B Old Wild West girone A. Ma come scopriremo lungo l’intervista la squadra fa doppio campionato partecipando anche all’Under 19 Eccellenza con la Novipiù Campus.
Ciao Giorgio, grazie per la tua disponibilità, ci faresti una breve introduzione di chi sei e dove giochi?
Ciao, mi presento: sono Giorgio Manna, sono nato a Napoli il 02/11/2004. Ho giocato a Modena fino all’u14 prima di iniziare il percorso durato ben 4 anni con la maglia della Fortitudo Bologna con moltissime esperienze tra finali nazionali e Serie A. Da quest’anno gioco in serie B tramite il progetto Langhe Roero/Campus Piemonte dove con la stessa squadra facciamo sia Under 19 Eccellenza che Serie B.
Cosa ti ha spinto a giocare a basket? E che rapporto avete in famiglia con la pallacanestro?
Gioco a basket grazie a mio padre, che non mi ha mai costretto a fare nulla, ma fin da piccolo guardando suoi video di quando giocava e vivere i suoi allenamenti mi hanno portato a cercare di imitarlo il piu possibile giocando a basket. Tutt’ora cerco di imparare sempre dalle cose che mi dice. in famiglia ormai si stanno appassionando tutti guardando le mie partite quindi la passione si sta espandendo sempre di più.
Hai un idolo o un punto di riferimento nel panorama italiano e americano?
Non ho un solo punto di riferimento, ma fin da piccolo ho sempre cercato di guardare un pó di tutto da tutti. Se proprio ne devo scegliere uno scelgo Luka Doncic, giocatore che già da quando era alle prime volte in Eurolega all’età di 16/17 anni mi affascinava per la sua tranquillità nel fare le cose, come tutt’ora fa in NBA.
A che età hai iniziato ad entrare nel mondo dei professionisti?
Il mio primo approccio con il basket professionistico è stato a 15 anni alla Fortitudo Bologna quando ho iniziato ad allenarmi con la Serie A. Mentre l’esordio è arrivato quando ho fatto sedici anni e 5 mesi nell’aprile del 2021 contro la Reyer Venezia. Mentre lo scorso anno sono riuscito a firmare il mio primo contratto vero e proprio da professionista.
Quando hai capito che la pallacanestro non era più un semplice gioco ma un “lavoro”? E come ti sei sentito?
Credo che definirla lavoro sia sbagliato, soprattutto alla mia età, peró diciamo che nel periodo delle scuole medie ho iniziato a dedicarmi seriamente a questo sport allenandomi tanto e facendo tanti sacrifici. In parte questi sono stati ricambiati con esperienze che non dimenticheró mai ma l’obiettivo per me è arrivare al massimo delle mie possibilità.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di poter giocare in Eurolega, peró preferisco fissare degli obiettivi anno per anno.
Quale è stato il tuo compagno di squadra più forte? E l’avversario più tosto che hai affrontato?
A livello di serie A ho avuto la possibilità di allenarmi con giocatori come Banks e Aradori. Mentre a livello giovanile il piu forte con cui ho giocato insieme è Saliou Niang che è tutt’ora alla Fortitudo Bologna; invece l’avversario piu forte Filip Borovicanin, giocatore serbo ora in NCAA ad Arizona.
Hai qualche passione oltre il basket?
Sono super tifoso e appassionato del Napoli calcio, poi in generale anche altri sport come la pallavolo e il tennis.
Qual è il tuo quintetto All Time della NBA?
Come playmaker ti direi Steph Curry: giocatore che ha cambiato il gioco come ha voluto lui. Nel ruolo di guardia non si può no mettere Michael Jordan per cui non c’è neanche bisogno di spiegazioni. In posizione di numero 3 la mia scelta ricade su LeBron James perché ha un fisico incredibile con cui riesce a fare qualsiasi cosa per il ruolo che ha e gioca per dimostrare di essere il migliore di sempre. L’ala grande che ho scelto è il numero 21 dei San Antonio Spurs Tim Duncan. È stato bravissimo a crearsi un suo tipo di gioco, super intelligente. Nell’anno del titolo vinto mi sono innamorato di lui e della sua tecnica. A chiudere il quintetto metto Kareem Abdul-Jabbar per il tocco magico e i perfetti movimenti soto canestro. Gli mancava solo il tiro, ma è stato dominante lo stesso.
Ti andrebbe di raccontarci l’aneddoto più strano che ti è successo in carriera? E la vittoria più importante raggiunta?
L’aneddoto piu strano magari alla mia ultima partita con la fortitudo, in un torneo in olanda contro Amburgo, che ho fatto 12 punti negli ultimi 2 minuti e dal -7 abbiamo poi vinto la partita. Mentre la vittoria piu importante raggiunta è quella degli spareggi contro udine per andare alle Finali Nazionali quando giocavo alla Fortitudo Bologna.
Avremmo finito, se vuoi puoi lasciare un messaggio alla famiglia MDC
Un saluto a tutti i fan del Microfono del Cestista!