La regular season continua, per il decimo appuntamento di questa rubrica vi proponiamo un articolo diverso. Non un riassunto della settimana 10 della NBA 22/23 ma alcune considerazioni che possiamo fare dopo aver visto le partite di Natale.
Cinque le partite giocate, cosa possiamo dire dopo il Christmas Day?
Sixers-Knicks: ottava vittoria consecutiva per Philadelphia
Prima partita della giornata, si comincia alle 18 con la sfida tra Sixers e Knicks vinta dalla squadra di Phila che raggiunge così l’ottavo successo consecutivo.
I Sixers stanno vivendo un grandissimo momento. La partita ricorda però a chi non li ha seguiti in questa streak, che le problematiche della squadra non sono svanite, quella a cui abbiamo assistito è stata infatti una gara a due volti. Un primo tempo in cui la squadra di Doc Rivers è parsa quasi subire passivamente NY e un finale dove, giocando con maggiore precisione, ha vinto la partita con relativa facilità.
Come tutti i tifosi sanno bene, la continuità nel corso della partita è uno dei punti deboli della squadra di Embiid (ricordate la partita contro i Lakers?). Un altro sono i giocatori particolarmente fisici, chiedere a un Randle da 35 punti di cui 25 nei primi due quarti, e i rimbalzi, ancora troppi quelli concessi agli avversari.
La partita non è stata di certo negativa per Phila, la vittoria portata a casa e il gioco espresso in particolare dalle due stelle lo dimostra. Sono state però evidenziate alcune delle problematiche che ormai vengono trascinate da tempo.
Sponda NY ve ne abbiamo parlato in questo articolo. Non c’è molto da aggiungere, ormai i Knicks sembrano aver trovato una propria identità e la propria rotazione. Potrebbe ancora mancare un tassello al salto di qualità definitivo ma questo ce lo dirà il resto della stagione. Possiamo però fare un’osservazione su una scelta di coach Thibodeau nel suo game plan.
Perché, con la partita in bilico, la squadra di NY ha deciso di difendere usando una drop sul miglior tiratore degli avversari? Niang ringrazia e infila quattro triple nel quarto decisivo portando la sua squadra alla vittoria.
Lakers-Mavs: LA abbiamo un problema
Cenone di Natale, in TV c’è Luka vs Lebron, cosa si potrebbe desiderare di più?
La gara viene vinta dalla squadra dello sloveno e per l’n-esima volta i problemi dei questi Lakers vengono messi a nudo.
Dopo due quarti in vantaggio, LAL non è riuscita a resistere alla risposta di Dallas. Partiamo dalla difesa della squadra di Lebron. Coach Ham ha fatto una scelta precisa ed estrema per la partita: Doncic è stato raddoppiato appena prendeva la palla in mano, questo a costo di lasciare completamente libero un tiratore dei Mavs. Nel primo tempo questa scelta ha pagato. Doncic è stato fermato a soli sei tentativi dal campo e le percentuali da dietro l’arco di squadra sono state pessime. Nel secondo tempo, con i tiratori che hanno cominciato a segnare, il game plan è diventato un vero e proprio suicidio per i Lakers.
In questi ultimi due quarti viene messa in mostra la grandezza di Doncic. Dopo un primo tempo in cui ha faticato palla in mano, ha iniziato a ricevere il pallone direttamente in post e a creare da quella posizione. Tabellino da 32 punti, 9 rimbalzi e 9 assist (statistiche complete). Disastrosi Beverly e Westbrook in marcatura su di lui in queste situazioni.
Pelinka, GM dei Lakers, proverà a muoversi sul mercato, pur con poco spazio di manovra. Vedremo se riuscirà a portare a questa squadra del tiro dalla distanza e dei giocatori con taglia maggiore, ormai le due mancanze più eclatanti.
Su Dallas aggiungiamo che, oltre al solito Doncic, sta vivendo un grandissimo periodo Tim Hardaway JR e che se Christian Wood confermasse la tenuta difensiva di questa partita sarebbe ufficialmente il lungo perfetto da affiancare a Luka.
Celtics-Bucks: scontro sulla vetta dell’est
La partita più attesa della serata non è stata così combattuta quanto ci si potesse aspettare. Tra Boston e Milwaukee escono i primi come vincitori.
Le considerazioni che facciamo per questa gara sono due, una per squadra.
I Celtics, come vi avevamo detto la scorsa settimana, stavano vivendo il loro peggior momento della stagione, quel tiro dalla distanza che tanto fa girare questa squadra, aveva smesso di entrare e non si erano trovate delle vere contromisure. Le premesse non erano quindi le migliori. Boston ha però saputo ritrovarsi, guidata da un Tatum spaziale (41 punti, 7 rimbalzi e 5 assist in 36 minuti).
Per i Bucks invece questo è la terza sconfitta pesante degli ultimi 10 giorni (record di 2 vittorie e 4 sconfitte in questo periodo). Tra Memphis, Brooklyn e ora Boston la sconfitta più leggera è stata quella di 18 punti contro i Nets. A Milwakee non si sta vivendo un bel periodo, non è un bel segnale perdere quelli che potremmo chiamare, con superficialità, scontri diretti. Ora si aspetta il rientro in forma di Middlenton, intanto, nonostante l’ultimo periodo, i Bucks sono secondi a est e concorrono per il miglior record della lega.
Grizzlies-Warriors: non dimentichiamoci dei campioni in carica
Vedere i GSW per il Christmas Day senza Steph Curry è un dispiacere per ogni appassionato di questo sport. Aggiungiamo l’assenza di Wiggins e la vittoria di Grizzlies, finalmente al completo (rientrato Bane), poteva sembrare solo una formalità.
Così non è stato, i campioni in carica sapevano di dover mandare un segnale alla lega e la partita è servita proprio a questo.
Quello che possiamo dire da questa gara è un messaggio molto semplice. Considerare la stagione dei Warriors deludente sarà anche ad oggi vero, difficile però che la situazione rimanga questa per tutta la stagione. GSW deve riuscire a non “affondare” nel periodo senza Steph e Wiggins. Quando rientreranno saranno poi un pericolo per tutti e, sbilanciandoci, una delle due squadre favorite ad uscire fuori dalla Western Conference.
Memphis, pur perdendo, continua la sua ottima stagione, scivolando però dopo stanotte al secondo posto a ovest, dietro ai Denver Nuggets, di cui vi stiamo per parlare
Suns-Nuggets: impossibile far finta di niente su Jokic
Ultima partita della notte, i Denver Nuggets ospitano i Phoenix Suns per un remake dei playoff del 2021. Vi stiamo parlando di quella che senza dubbio è stata la partita più bella della notte. Dopo un overtime la spuntano i padroni di casa con un punteggio di 128 a 125.
Di chi vi potremmo parlare se non del due volte MVP in carica Nikola Jokic? Quella del serbo è stata una prestazione totale (41 punti, 15 rimbalzi e 15 assist) che ci obbliga ad arrivare ad una domanda.
Anche quest’anno è Jokic l’MVP? Prima di Natale non si stava parlando troppo del serbo ma ora è impossibile continuare a chiudere gli occhi su di lui. I Nuggets hanno raggiunto la prima posizione della Western Conference e NIkola viaggia a 25.4 punti, 11 rimbalzi e 9.4 assist con il 61.6% dal campo (career high). Tutto questo prendendosi meno di 16 tiri a partita, non comune per una superstar.
Anche quest’anno avere Jokic in campo significa avere uno dei migliori attacchi della lega e non ci sarà da stupirsi se, arrivati a fine stagione, lo vedremo con il terzo MVP in mano.
Piccola aggiunta per terminare: Aaron Gordon ha chiuso la partita con una delle più belle schiacciate in-game della storia. Andatevi a recuperare che stagione sta facendo il numero 50 di Denver perché è la migliore della sua carriera, Gordon è il miglior giocatore che il front office potesse pensare di mettere affianco a Jokic per capitalizzare i suoi passaggi.