Torna l’appuntamento con le interviste in esclusiva, dopo la chiacchierata avuta con Emmanuel Innocenti. Quest’oggi abbiamo avuto il piacere ed il privilegio di scambiare quattro chiacchiere con il playmaker classe 2004 Matteo Visintin, attualmente in forza alla Stella Azzurra Roma, squadra che milita nel campionato di Serie A2. In questo momento la squadra romana si trova in Florida fino al 18 dicembre allenandosi prima all’High School IMG e poi presso la DME Academy. Il giovane playmaker si trova attualmente al quarto posto nella classifica di ItalHoop sui migliori prospetti anno per anno.
Ciao Matteo, innanzitutto grazie per la disponibilità, inizierei da dove giochi, chi ti ha spinto a giocare a basket?
Ciao, sono Matteo Visintin, ho 18 anni e gioco nella Stella Azzurra Roma. Non c’è una persona in particolare che mi abbia spinto ad iniziare a giocare a pallacanestro, ma da piccolino provando diversi sport, questo mi ha subito fatto innamorare ed ora sono qua.
Da dove hai iniziato a giocare e come si è evoluta la tua carriera?
Allora, ho iniziato a giocare all’Arcobaleno a Trieste fino all’Under 13 poi sono passato all’Azzurra Trieste fino a quando non mi sono trasferito alla Stella Azzurra Roma. Non posso ancora parlare di carriera ma solo dei primi anni passati a Roma dove oltre alle giovanili, ai vari tornei per l’Europa e le Finali Nazionali, ho giocato in Serie B e negli ultimi tre anni in Serie A2, dove gioco tutt’ora.
Ci racconti la tua esperienza in nazionale? Cosa si prova ad indossare la maglia della nazionale e cosa hai provato la prima volta che hai saputo che avresti giocato per l’Italia?
La prima volta che ho indossato la canotta della Nazionale è stata in Under 14 quando c’è stato un raduno e successivamente abbiamo giocato un torneo in Slovenia. Quel torneo è stato anche il primo trofeo che ho ottenuto con la Nazionale e in cui ho ottenuto anche il premio di MVP oltre a quello come miglior realizzatore e sono stato inserito nel miglior quintetto. Con il passare degli anni sono sempre stato in Nazionale e giocato tornei in Europa fino a quest’estate dove finalmente siamo riusciti a fare gli Europei di categoria in Under 18, visto che quelli in Under 16 non li abbiamo giocati a causa della pandemia del Covid.
Indossare la maglia della Nazionale è un emozione indescrivibile che solo indossandola si può provare e capire.
Chi è il tuo idolo? e chi il tuo riferimento italiano e non?
Il mio idolo assoluto è Michael Jordan. Un giocatore italiano molto forte e che mi piace molto è Simone Fontecchio. Mentre se devo pensare al mio ruolo devo dire Nico Mannion. Se mi concentro su qualcuno di non italiano i nomi che mi vengono in mente sono quelli di Mike James (giocatore dell’As Monaco) e di Shane Larkin (gioca nell’Anadolu Efes).
Quali passioni oltre il basket?
Non ho nessuna passione in particolare perché il tempo oltre al basket ed alla scuola è poco, però mi piace molto giocare alla playstation.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è quello di giocare un giorno in Eurolega.
Qual è il tuo stato d’animo prima e dopo una partita sia in caso di vittoria chee di sconfitta?
Con gli anni ho imparato a gestire le mie emozioni prima delle partite, sopratutto in quelle più importanti. Adesso vado in campo con più fiducia in me stesso e cercando di dare sempre il massimo.
Qual è stata la vittoria più importante che sei riuscito a raggiungere?
La vittoria più importante in carriera, ti direi, il mio primo scudetto in Under 15; ma aggiungerei anche la qualificazione alle Final Eight di Belgrado di Eurolega giovanile dello scorso anno.
Chiudiamo, se ti va, con un messaggio per la famiglia del MicrofonodelCestista?
Grazie mille per l’intervista ed un saluto a tutti quelli che seguono il MicrofonodelCestista