La regular season continua, cosa è successo in questi ultimi sette giorni? Un avvenimento per notte per rimanere aggiornati sulla situazione oltreoceano, un riassunto della settimana 6 della NBA 22/23. Questa settimana solo sei appuntamenti, nel giorno del ringraziamento non si è giocato.

Ben Simmons torna a Phila

Se chiedeste ad un tifoso Sixers la sua top 3 dei giocatori più odiati della lega non stupitevi se venisse fuori più volte il nome di Simmons, sì, nella stessa top 3. Che se ne dica la NBA non è una lega dettata solo dai numeri, ci sono storie e fatti vengono governati dalle emozioni. Si può pensare a quando Westbrook tornò alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma e il pubblico gli dedicò una standing ovation da brividi (video). Il ritorno di Ben nella città dell’amore fraterno il 22/11 non è andato allo stesso modo.

Prima di parlare di com’è andato il ritorno del numero 10 dei Nets spendiamo qualche frase sulla stagione del giocatore. Le prime partite di Simmons sono state davvero pessime, caricato di grosse aspettative dalla fanbase di Brooklyn ha inizialmente deluso. Impossibile però fermarsi quì, bisogna ricordare che Ben non giocava da più di un anno e che il rientro in piena forma per un giocatore che tanto necessita di essere libero di testa e concentrato può non essere breve. Nelle ultime partite, Simmons è infatti salito di livello, non poteva esserci momento migliore per tornare a Philadelphia.

I Sixers arrivano a questa partita senza i loro tre migliori giocatori (Embiid, Harden e Maxey infortunati), ma con l’intero Wells Fargo Center come uomo in più, un solo obiettivo per ogni spettatore presente: fischiare Ben. Anche il giocatore di Brooklyn è arrivato carico alla partita zittendo subito il pubblico dopo un 2 su 2 ai liberi.

Ecco quì un video del Wells Fargo Center che può dare un’idea del clima della partita.

Simmons concluderà la partita con una “quasi” tripla doppia, 11 punti, 7 rimbalzi e 11 assist. L’incontro lo vincono però i Sixers che tanto ci tenevano a questa gara.

Nelle interviste post-partita arriva un’altra “frecciatina” di Ben al pubblico di casa: “I thought it was going to be louder“. Una cosa è certa questa storia tra Simmons e Philadelphia non è finita.

Denver: Jokic ha di nuovo numeri da MVP?

Nella notte del 23/11 Oklahoma ospita i Denver Nuggets dell’MVP in carica Nikola Jokic. Nella squadra del giocatore serbo mancano però i due comprimari Murray e Porter JR, nessun problema, dopo un overtime e 43 minuti giocati Jokic porta Denver alla vittoria. Dall’altra parte non basta il solito Shai Gilgeous-Alexander (più impreciso del solito al tiro però).

Nikola finisce la partita con 39 punti, 10 rimbalzi e 9 assist con un irreale 11 su 15 al tiro. Portando i Nuggets all’undicesima vittoria in 18 partite. Anche questa stagione il centro sta trascinando la propria squadra, in maniera diversa rispetto però alla scorsa stagione in cui doveva coprire le assenze dei compagni, oggi gioca “seguendo la partita” e facendo ciò di cui la squadra necessita nella partita. Non di rado lo si vede terminare gare con meno di 15 tiri tentati, non usuale per un candidato MVP.

Lo spettacolo dei suoi passaggi ovviamente rimane sempre lo stesso, guardate qui come, nonostante ogni componente di OKC abbia un piede in area, riesca a trovare Gordon per la schiacciata.

Jokic gira con 22.8 punti, 9.7 rimbalzi e 8.8 assist di media con il 62% dal campo (career high), statistiche che ormai non fanno più notizia, questo dovrebbe far capire quanto questo giocatore sia forte.

Intanto però la NBA lo piazza al terzo posto per la corsa MVP, premio che potrebbe anche raggiungere, per la terza volta consecutiva, se Denver raggiungesse la prima posizione nella conference, al momento seconda dietro i Suns. Difficile, non impossibile.

Portland: Grant 44 punti da record

Con un Lillard ancora assente i suoi compagni sono chiamati agli straordinari, sia Simons che Grant stanno rispondendo presente, in particolare il secondo il secondo che sta giocando da borderline All Star. Le sue medie, senza la stella della squadra dell’Oregon, sono di 24.6 punti, 4.1 rimbalzi e 3.4 assist, il suo tiro da tre punti è poi davvero migliorato (ve ne avevamo già parlato) 48.2% su più di cinque tentativi a notte. Nella partita del 25/11 contro i Knicks, Grant ha trascinato i suoi alla vittoria all’overtime siglando il suo season high di 44 punti.

Ciò che però impressiona della sua partita non è il numero di punti segnato ma la quantità di liberi tirati, ben 28, convertendone 21. Nessuno questa stagione ne aveva tirati così tanti. Chiunque segue o abbia mai praticato questo sport sa quanto questo numero sia assurdo.

Vi abbiamo riportato di sopra le prestazioni, fatte dopo il 2000, in cui qualcuno ha tirato 28 o più liberi, solo dodici in ventidue anni. Analizzando però questi nomi notiamo come ci sia un motivo ricorrente, la maggior parte di loro tira i liberi in maniera pessima. Shaq, Howard, Deandre Jordan, Drummond e Ben Simmons sono alcuni dei peggiori tiratori di liberi degli ultimi vent’anni, bersagli dei vari falli sistematici. Quindi prima di Grant (che comunque di tiri liberi per falli sistematici ne ha tirati 6), solo Lebron tirò così tanti liberi per propri meriti. Insomma, Jerami è finito in un club davvero esclusivo.

Suns: Ayton domina, continuerà?

Dopo la sconfitta maturata il il 18/11 contro Utah i Suns hanno reagito con quattro vittorie consecutive, ultima delle quali proprio contro i Jazz il 26/11. MVP per la squadra di Phoenix non è stato il solito Devin Booker, comunque ben 27 punti 11 rimbalzi e 7 assist per lui, bensì Deandre Ayton con 29 punti e 21 rimbalzi. Per il bahamense è la seconda grande prestazione in fila, 28 punti e 12 rimbalzi nella partita precedente.

Che lo spintone ricevuto da Beverley tre partite fa lo abbia svegliato?

Ovviamente si scherza, palese è però il cambio di atteggiamento dell’ex prima scelta. Guardando Ayton durante la stagione si è potuto notare un atteggiamento definibile “particolare”, spesso appare come se si accontentasse e non desse tutto sul campo. Atteggiamento che sta stufando i tifosi Suns e che tanti problemi aveva causato durante gli scorsi playoff.

Uno dei problemi della capolista dell’ovest è la scarsità di tiri liberi tentati in ogni partita, per valutare l’aggressività di Ayton in tal senso confrontiamo le sue ultime due partite con il resto della stagione. 9 e 7 liberi tentati nelle ultime due uscite contro una media di 2.5. Il fatto che un giocatore con il suo fisico non riesca ad arrivare ad una media di tre tiri liberi a partita è inammissibile.

Intanto la NBA lo nomina giocatore della settimana della Western conference, dall’altra parte il player of the week è un Antetokounmpo che non fa più notizia tanto è forte.

Ora i Suns devono capire cha Ayton si trovano davanti, quel giocatore aggressivo e impattante delle ultime due partite che ci ha ricordato il Deandre della run playoff 2021, un fattore offensivo e difensivo, uno dei pochi centri dominanti che può rimanere in campo in una serie competitiva o l’Ayton del resto della stagione, davvero brutto e svogliato. Il primo confermerebbe i Suns una seria contender, il secondo invece se venisse scambiato per un buon mestierante non farebbe sentire la propria mancanza.

Clippers: Zubac è ormai un fattore

Pensate cosa avreste risposto a questa domanda a inizio settembre: “Quali saranno i due migliori clippers della prima parte di stagione?”. Ricordiamo che il roster della squadra di LA vanta Paul George, alcuni ottimi role player come Powell, Mann, Morris, Batum, una ex stella (Wall), e tanti altri, senza contare il rientrante Leonard. Bene, dopo questo ripasso dei giocatori della squadra di Steven Ballmer, possiamo dire che pochissimi avrebbero detto che Ivica Zubac sarebbe stato il secondo miglior giocatore dei Clippers di questo inizio, dietro solo a Paul George che però supera in continuità.

Ivica ha deciso di ribadire questo concetto a tutti nella notte del 27/11 contro Indiana. Partita vinta dalla squadra di LA con il centro croato che è andato a un soffio dal realizzare una prestazione storica da 30 + 30, il suo tabellino recita infatti 31 punti e “solo” 29 rimbalzi.

Guardate la shot chart di Zubac, il croato ha dominato incontrastato sotto i tabelloni

Da ESPN

In una squadra con così tante ali versatili a roster, Ivica è l’unico centro con minutaggio consistente nei Clippers, il motivo di questo si trova nella principale lacuna della squadra di Paul George. I Clippers fanno troppa fatica ad arrivare al ferro e, banalmente “creare gioco” che porti buoni tiri. Avere il croato in campo permette di dare maggiore fisicità, una quantità impressionante di rimbalzi, 11.6 di media, e, soprattutto, di portare blocchi granitici che creano spazio per i compagni di squadra, spazio di cui necessitano disperatamente. Grazie a questa sua abilità si sta ritagliando un ruolo sempre maggiore. E’ ora che venga dato a Zubac il credito che merita!

Lakers-Pacers: che finale

Buongiorno a tutti, se ancora non lo conosceste (male visto come sta giocando) vi presentiamo Andrew Nembhard, 31esima scelta dei Pacers. Già da inizio stagione si intuiva che avrebbe potuto trovare spazio nella rotazione di Indiana (ve ne avevamo parlato nella preview di Indiana dove lo vedevamo come possibile sostituto di TJ McConnell negli anni a venire). Sicuramente dopo questa notte (28/11) lo conoscono anche i tifosi Lakers.

La partita tra la squadra di LA e quella di Indiana, giocata a Los Angeles, è stata una di quelle dal finale pazzo. Vediamo insieme cosa è successo nell’ultimo quarto.

https://twitter.com/goatedwok/status/1597472729103761411?s=20&t=Kdb12o73ps7RPoGuciwOIg

Il quarto inizia sul più nove per la squadra di casa, la squadra del re parte forte e, con tre grandi difese una in fila all’altra, si porta sul più 17 con la schiacciata di Gabriel. A questo punto Mathurin sigla 6 punti di fila (alla partita, come potete leggere dal tweet, ci teneva) che riavvicinano Indiana, nel mezzo due fade-away forzati del Re. Passano i minuti e a 5′ dalla fine LA è ancora sul più 11, Haliburton e Mathurin (canestro su schema da rimessa dal fondo uguale a quello fatto 2 minuti prima) riportano Indiana sul meno 6. La partita continua e a 8 secondi dalla fine i Pacers si trovano con una rimessa laterale sul -2. Accade questo.

In questi 8 secondi vengono messe in mostra le debolezze difensive dei Lakers, i Pacers costruiscono in tale tempo ben due triple aperte, una con Westbrook che non cambia l’uomo e l’altra dopo il rimbalzo offensivo con un gran pallone di Haliburton, Nembhard è bravo a quel punto a mettere il tiro della vittoria.

La squadra di Lebron continua quindi ad avere risultati altalenanti, riusciranno a trovare continuità?

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