I Golden State Warriors hanno appena vinto il titolo (il quinto dalla stagione 2013/14) ed hanno riconfermato i giocatori più importanti tra quelli in scadenza: Jordan Poole percepirà 140 milioni di dollari durante i prossimi 4 anni, mentre il compagno Andrew Wiggins, che nella baia sembra rinato dopo le altalenanti stagioni ai Timberwolves, ne incasserà 109 nello stesso arco di tempo ed in proiezione questo potrebbe portare i Warriors a pagare quasi mezzo miliardo di dollari per i contratti dei giocatori a roster nella stagione 2024/25, ma si sta sempre parlando di proiezioni.
Golden State: i movimenti estivi e la strategia per il futuro
Durante l’estate hanno invece salutato diversi elementi di rotazione a disposizione di coach Kerr: Nemanja Bjelica è tornato in Europa (al Fenerbache), mentre Juan Toscano-Anderson ha scelto i Lakers, Otto Porter i Raptors e sopratutto Gary Payton II ha voluto massimizzare i guadagni dopo l’ottima stagione scorsa accasandosi ai Portland Trail Blazers; mentre alla voce ”arrivi” troviamo JaMychal Green e Donte DiVincenzo, insieme alla 28esima scelta di questo draft Patrick Baldwin jr.
Tirando le somme di questa offseason appare evidente come il front office dei Warriors si sia mosso per dare continuità al titolo dello scorso anno (ed anche a quelli precedenti), ma anche per cercare di costruire dato che Steph Curry, Klay Thompson e Draymond Green sono tutti oltre i 30 anni (e quest’ultimo potrebbe salutare anticipatamente visto che l’ultima estensione firmata da Jordan Poole impedisce di fatto ai Warriors di poter accontentare le richieste di Green di un massimo salariale); sacrificando piuttosto giocatori che, pur arrivati senza aspettative hanno garantito un ottimo rendimento, consci del fatto che il sistema di gioco di Steve Kerr è molto ben oliato e chiunque arrivi sembra capace di inserirsi al meglio.
Possibile Quintetto
PG: Stephen Curry
SG: Klay Thompson
SF: Andrew Wiggins
PF: Draymond Green
C: Kevon Looney
X-Factor: la Golden State che verrà
L’impatto che può avere Jordan Poole in uscita dalla panchina è sotto agli occhi di tutti; un discorso diverso vale invece per gli altri 3 giovani su cui Bob Myers ha investito per il futuro della franchigia: Jonathan Kuminga ha già fatto vedere di essere un atleta, e potenzialmente anche un difensore, di altissimo livello la cui crescita andrà accompagnata però da progressi al tiro; quello chiamato a fare un salto di qualità subito potrebbe essere invece Moses Moody, guardia dalle buone doti realizzative, che nelle rotazioni potrebbe prendere il posto di Gary Payton II.
Infine il giocatore con il più grande punto interrogativo addosso è James Wiseman: potenzialmente è di gran lunga il più talentuoso dei 3 e per di più in un ruolo decisamente scoperto nel roster di Golden State: il centro; con i suoi 216 centimetri di altezza (e 228 di wignspan) Wiseman incarna alla perfezione il lungo moderno che abbina presenza sotto le plance, rapidità di piedi, atletismo e tiro da 3 punti; l’unico problema sono le 39 partite disputate nelle prime 2 stagioni NBA; spetterà a lui farsi trovare pronto perchè ad oggi i Warriors non sono nella condizione di potersi permettere di aspettarlo, nonostante il potenziale.