Poco meno di 2 settimane ci separano dalla prima palla a due di questa nuova stagione NBA: da una parte le franchigie che lotteranno per un posto ai playoff e chissà, magari per spodestare i Boston Celtics, ultimi dominatori di questa Eastern Conference, mentre dall’altra chi, ingolosito dalla presenza al prossimo draft di un prospetto come Victor Wembanyama, cercherà di accaparrarsi i servizi del talento francese.
NBA, le favorite alla finale di Conference
I Boston Celtics, dopo aver raggiunto le Finals lo scorso anno, al di là delle vicissitudini che riguardano coach Ime Udoka, che per questa stagione sicuramente non siederà in panchina, cercano la riconferma ed in quest’ottica il roster è stato riconfermato in blocco con l’aggiunta di Malcom Brodgon, che potrebbe rivelarsi estremamente utile alla causa se riuscisse a risolvere i propri problemi al tiro ed a stare lontano dagli infortuni.
Tornare ad alzare il trofeo è anche l’obiettivo dei Milwaukee Bucks: lo scorso anno l’infortunio di Middelton ha segnato la caduta degli allora campioni in carica per mano dei Celtics, mentre in questa offseason il roster è stato puntellato con l’esperienza di Joe Ingles e il rookie Marjon Beuchamp, arrivato con la scelta numero 24.
Scottati dagli scorsi playoff sono anche i Brooklyn Nets, usciti con un secco 4-0 per mano dei Celtics. La loro estate è stata indubbiamente funestata dalla richiesta di trade di Kevin Durant, sul quale resta comunque un enorme punto interrogativo nonostante la permanenza. Il lavoro del GM Sean Marks ha messo a disposizione di coach Nash anche Royce O’Neale e TJ Warren, mentre hanno salutato Drummond e Bruce Brown; il vero valore aggiunto in quel di Brooklyn potrebbero però essere il ritorno a pieno regime di Kyrie Irving e sopratutto il recupero di Ben Simmons, arrivato a Gennaio, ma mai sceso in campo.
Beneficiando del nuovo contratto di James Harden (rinnovato a cifre più contenute) anche i Philadelphia 76ers hanno potuto fare delle ottime aggiunte: su tutte PJ Tucker e Melton, con Harrell che darà riposo ad Embiid, dalla cui tenuta fisica pendono sempre le sorti della stagione dei Sixers.
NBA, chi lotterà per gli ultimi posti ai Playoff: Cavaliers possibile sorpresa
Dopo le finali di conference disputate lo scorso anno i Miami Heat sono sicuramente in cerca di riscatto, ma se per Herro e Adebayo l’anno in più rappresenta un punto a favore non lo è per Lowry e per Butler, anche se scommettere contro l’orgoglio di quest’ultimo non è mai una grande idea.
Sembrano aver imparato dalla sconfitta contro gli Heat invece gli Atlanta Hawks, che aggiungono a Trae Young una seconda fonte di gioco come Dejonte Murray, insieme al rookie AJ Griffin, anche se potrebbe pesare più del previsto la perdita di Huerter, ceduto ai Kings per poco e niente.
I Chicago Bulls si annoverano piacevolmente tra le sorprese della scorsa stagione e proveranno a riconfermarsi in questa, dopo aver riconfermato in blocco il roster, con la sola aggiunta di Andre Drummond, ma attenzione all’infortunio di Lonzo Ball, che appare più grave del previsto.
Ai Cleveland Cavaliers dopo l’exploit della scorsa stagione invece si è voluto provare il grande salto: sono stati infatti sacrificati Markkanen e Sexton per portare nell’Ohio Donovan Mitchell, che si candida a formare un backcourt pirotecnico con Darius Garland, anche se la stazza ridotta di entrambi potrebbe non deporre a loro favore.
Sembra invece ben avviata anche la ricostruzione in casa Toronto Raptors, con il core giovane confermato insieme ai più esperti Siakam e Van Vleet e l’aggiunta di qualche buon elemento di rotazione come Otto Porter e il fresco MVP della finale di Eurobasket Juancho Hernangomez.
Passano dalla voglia di riscatto di Julius Randle e dalla definitiva consacrazione di RJ Barrett invece le speranze dei New York Knicks, oltre che dalla conferma ad alti livelli del nuovo arrivo Jalen Brunson, dopo gli ottimi playoff disputati coi Mavs, per il resto tante voci hanno avvolto la franchigia della grande mela, ma nulla si è concretizzato.
NBA, chi parte senza i favori del pronostico: presenti anche gli Orlando Magic di Banchero
Viste le vicende extra campo che hanno riguardato Miles Bridges gli Charlotte Hornets hanno bisogno di qualcuno da affiancare a LaMelo Ball, che molto benne ha fatto in queste prime 2 stagioni NBA, per ora il draft ha portato Mark Williams, ma serve continuare su questa linea verde.
Attesi da una stagione senza pretese sono anche i Washington Wizards, che hanno tolto dal mercato Bradley Beal con un faraonico rinnovo, ma hanno perso un importante elemento di rotazione come Caldwell-Pope, rimpiazzato verosimilmente da Johnny Davis, decima scelta assoluta a questo draft.
Sembrano invece aver ritrovato da chi ripartire gli Indiana Pacers, che rinnovano Turner e aggiungono dal draft Benedict Mathurin al gruppo guidato da Rick Carlisle in panchina e Tyrese Haliburton in campo, adesso serve solo qualche altro giovane per completare la ricostruzione.
Un’altra franchigia pronta a ripartire dal proprio giovane core sono i Detroit Pistons, che pescano da questo draft due prospetti interessanti come Jaden Ivey e Jalen Duren; ora non resta che attendere la consacrazione di Cade Cunningham e sicuramente in quest’ottica l’arrivo di giocatori d’esperienza come Bogdanovic e Walker può solo aiutare.
Nonostante la prima scelta assoluta all’ultimo draft (trasformata poi nel nostro Paolo Banchero) la situazione degli Orlando Magic rimane tutt’altro che idilliaca: la squadra sembra ancora un cantiere aperto, nonostante i tanti anni avari di risultati; la sola nota lieta sembra rappresentata da Franz Wagner, autore anche di un europeo da protagonista con la Germania poche settimane fa.